5 luglio 2013

A POCHI METRI DAL ROCK: IL CONCERTO



Era l'estate del 2001, mi pare fosse Luglio col bene che ti voglio, vacanze di famiglia in Sardegna. Ricordo tanto caldo, mare limpido e alcuni amici di piazzetta. Mentre io e mio fratello cazzeggiavamo su MTV, partì una intro al pianoforte, seguito da un potente riff chitarroso, uno di quelli che ti bucano il cervello e non se ne vanno per tutta la giornata, lasciandoti il tossico desiderio di ascoltarlo e riascoltarlo.
Il riff era quello di "New Born" e da lì, la passione per i Muse mi rimase addosso, indelebile. Una volta tornati a casa per la ripresa della scuola, dopo pochi giorni comprammo il cd originale (Napster what?), con la consapevolezza di avere tra le mani il disco di un gruppo che avrebbe lasciato un segno.
Quell'estate scoprimmo anche i Train... Così, giusto perchè mi piacciono le facezie inutili.

Ogni volta che vado ad un concerto, commetto sempre due errori.
Il primo? Acquisto il biglietto con mesi di anticipo, facendo un sacro voto: "Ho mille mesi davanti a me, quindi sto giro imparerò tutte le canzoni a memoria per urlarle durante il live!".
Ehi, non è certo un impegno banale, anche perchè, di un gruppo musicale, generalmente ascolto prima la musica e poi, eventualmente, molto eventualmente, i testi. Sarà che il mio cervello vira per i testicoli suoi, o sarà il fatto che quando ascolto musica generalmente faccio/leggo/penso altro. Può anche essere banalissima pigrizia eh, ve lo concedo. Comunque sia, anche questa volta sono arrivato impreparato al concerto, sperando che non tutti siano preparati come ai concerti dei Blind Guardian (tanto amore per loro...vedi facezie inutili).
Il secondo errore? Non vi sfugge nulla, miei novelli Montalbano, ma ve lo dico dopo...

             MUSE - TORINO 28.06.2013 di Antonio Gabriele Bonagura

Con i miei amici, riusciamo a prendere posto a pochi metri dal palco, anche se considerata la sua enormità, veniva piuttosto difficile rimanerci lontani.
Partono gli Arcane Roots, discreta band il cui frontman manteneva la chitarra troppo alta per i miei gusti. Hanno un singolo che merita, peccato che su youtube non si trovi.
Aspettavo i Biffy Clyro - che con mestizia scoprirò parteciperanno il giorno dopo - e invece arrivano i Weartheocean, su cui non mi esprimo per bontà d'animo. Non ho nemmeno capito il genere, un misto di qualcosa che secondo me è l'ideale per i party orgiastici dei college americani, quelli di Porky's e American Pie.
Seguono minuti di fremente attesa, allietati da Charles The Robot (nome scoperto gugolando...), ma che il genio italico di un mio vicino nomina non si sa perchè Roby The Robot. Stare zitti mai eh?
Tra l'altro, solo a me pare mezzo copiato dal video di "Talk" dei Coldplay?

Arrivano le 21, il cielo comincia ad imbrunire e, dopo le invocazioni di rito, il pubblico esplode!
Piccola intro con video e si parte a bomba con "Supremacy", pezzo fenomenale: vorrei conoscerli quelli stramboidi che pare l'abbiano scartata dalla colonna sonora di "Skyfall", l'ultimo adrenalinico 007.
Inizio letteralmente scoppiettante, visto che le ciminiere montate in cima al palco cominciano a sputare fiamme a ritmo di rock, mandandoci nel delirio più totale dopo circa 5secondi.

Vi ricordate del secondo errore? Beh, è quello di arrivare alle porte pensando "Sono stanco, ho lavorato tutto il giorno, maledetto il momento in cui mi sono convinto a prendere il posto prato e non seduto. Ma si, me ne sto tranquillo ed in disparte, nel mio angolino, a godermeli in santa pace..."
Non imparerò mai! Ovvio come le lacrime in un programma della De Filippi, con Supremacy parte il pogo e finisco in mezzo ad una massa di carne pulsante. Ne esco coperto di lividi quando Bellamy e soci eseguono in rapida successione "Panic Station" e, soprattutto, "Plug in baby".

Dopo una partenza lanciata stile Bolt, si passa a "Map of the problematique" e ad un assolo basso/batteria che farà da ponte a "Resistance", pezzo che a me personalmente non fa impazzire.
Il pezzo successivo è "Animals", che, al primo ascolto di "2nd law", colpevolmente sottovalutai, in mezzo a tanta roba. La band ne cava un pezzo live da paura, con l'aiuto di una clip veramente ben fatta, in cui si gioca sull'espressività delle facce degli attori. Questi lasciano intendere istinti primordiali e predatori all'interno di un ambiente gessato come può essere visto quello degli affari.
E... Sorpresa! L'uomo d'affati protagonista del clip compare sul palco distribuendo banconote, con esplosione finale che sparge sul pubblico del prato banconote da 20+13euro (2013). Trovata simpatica, con l'uomo che crolla defunto, mentre Chris Wolstenholme gli intona una musica con l'armonica... E' questa che fa da intro a "Knights of Cydonia": canzone meravigliosa con un video gioiello. Non l'avete mai visto? E non vi vergognate?

La scaletta avanza con ritmo sostenuto, i pezzi alla fine saranno quasi una trentina: si passa da "Explorers" a "Hysteria" (altro caposaldo del sottoscritto), per poi indietreggiare sino alle origini con "Feeling good". Anche in questo caso, il clip, in cui una donna d'affari che specula sul prezzo del gasolio (o almeno io ho capito così...), si trasforma in realtà, con la donna che si attacca morbosamente ad una pompa di benzina, soffocando nell'oro nero. Ognuno può immaginare i doppi sensi che vuole, immagino siano voluti.
L'italiano di Bellamy non è impeccabile, mi aspettavo di meglio avendo registrato un album in Italia ed avendo avuto una fidanzata italiana, come mi ricorda Mr. Sapientino vicino di pogate.
Ho scoperto poi che la ormai ex gli fece ascoltare qualcosa di Ligabue e il suo commento fu: "Uhmmm, suona come qualcosa di molto vecchio...". Ho molto riso, lo ammetto.

Si passa alla parte centrale del concerto, con l'esecuzione in successione di alcuni dei brani dell'ultimo album, ovvero "Follow me", "Liquid state" e il singolone "Madness": su quest'ultimo, si segnalano gli occhialoni del frontman sulle cui lenti scorrono le parole della canzone. Grazie Matt, mi hai salvato dai primi strafalcioni.
La prima parte del concerto si conclude con due scariche violente, "Time is running out" (con una intro di "The house of the rising sun" da applausi") e "Stockholm Syndrome",  che, da quel che leggo in giro, si gioca spesso il posto in scaletta con "New Born". Infatti, il sabato hanno eseguito proprio "New Born", con grande scorno mio e di tutti i fossaioli del venerdi.

Piccola riflessione: quando uscì "Absolution", mi ricordo critiche feroci da parte di amici amanti di "Origin of simmetry", e devo ammettere che anche io ai tempi lo apprezzai di meno. Forse, banalmente, pensammo che si sentivano arrivati, non più gruppo da underground lanciato da MTV ma gruppo di MTV che pensa ai soldoni... Bon, tutte cazzate, a 10anni dalla sua uscita, affermo che mi sbagliavo. Spesso ascoltando i loro pezzi in maniera random, mi dico "Bella questa, non me la ricordavo" e poi esce fuori che viene da "Absolution. Si, grande album.

Il trio esce dal palco per il cambio di rito e passa ai bis. Il primo è stato rinominato dagli amici presenti "momento-limonata": si susseguono in ordine "Unintended","Blackout", "Guiding Light" e "Undisclosed desires".
Non mancano certo i momenti di showtime puro. In "Unintended", Bellamy canta davanti ai feretri dell'uomo e della donna d'affari visti in precedenza. In "Blackout", un'enorme lampadina viene mossa ai bordi del palco; dalla stessa, poi, uscirà improvvisamente l'attrice di prima, in stile acrobata del circo. In "Guiding Light", il gruppo si sposta verso centro palco, con Dom che la fa da padrone con le percussioni. Nell'ultimo pezzo? Boh, chiedete troppo alla mia memoria...

Finito il momento-accendino, oramai quasi del tutto sostituito dal momento telefonino-torcia app, si torna a fare sul serio!
Roby il Robot - perchè per me sarà sempre Roby ormai - sale sul palco e balla "The 2nd law: Unduidtainable", anche qui sparando vapore a ritmo di musica. Incredibile come dalla fine del concerto, non faccia altro che ascoltare questa canzone, che prima invece saltavo a piè pari, sputandoci sopra un "Bah, hanno voluto sperimentare". Menzione speciale alla chitarra di Matt, chi l'ha vista sa perchè.
Si passa poi al "Buco nero supermassiccio", ovvero "Supermassive Black Holes", e quindi a "Survival".
Il concerto si chiude con "Isolated system", "Uprising", cantata a squarciagola dai presenti (con la memoria che torna alla paradossale presentazione a "Quelli che il calcio...", indimenticabile) e "Starlight", pezzo che fa impazzire tutti tranne me tranne me tranne me.
A nulla servono gli ululati della Fossa che chiede "New Born", Dominic ci saluta e tante grazie.

Che altro dire? Concertone memorabile. Riflessioni sparse:
- Voglio la chitarra di Bellamy.
- Applausi per il bassista Christofer Anthony Wolstenholme! Oltre al fatto che sembra essersi pompato i bicipiti, devo ammettere che è un grande. Ha suonato basso, firsarmonica, chitarra ritmica (esatto, chitarra ritmica!) e ha cantato "Liquid State". Il tutto senza troppa enfasi, senza atteggiamenti da star, per quello basta ed avanza Bellamy. Complimentoni!

Prossimo appuntamento: 12 Novembre, Alter Bridge.
Ho preso il biglietto con mesi di anticipo. Ora devo imparare i pezzi a memoria e li canterò tutti da cima a fondo. Dite che stavolta ce la farò?

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