15 gennaio 2014

INTERVISTA A DARIO CIFFO




Alcune canzoni ti arrivano per sfinimento, altre - le migliori - per un regalo del caso. Era notte, i miei dormivano della grossa e io cazzeggiavo davanti alla tv, zappingando: vecchio western anche no, commedia americana già vista, televendite e 899 a luci rosse. Avevo già un occhio e mezzo chiusi quando su MTV partì un pezzo dal sound scarno, ma coinvolgente. Nelle nebbie del sonno, mi persi chi fosse la band e passai le notti successive a sorbirmi canzoncine irritanti, pur di scoprire di chi si trattava: "Insieme a te sto bene" dei Lombroso. Un "E chi sono?" sgorgò naturale. Non potevo saperlo, era il loro primo singolo e alla voce c'era Dario Ciffo, violinista degli Afterhours e mente del progetto insieme ad Agostino Nascimbeni. Quella fu la scintilla, vivissima ancora oggi. Personaggio eclettico e di indubbia simpatia, lo abbiamo incontrato.

                        DI AFTERHOURS, LOMBROSO ED ALTRE STORIE

Hai studiato al Conservatorio, quindi la passione per la musica era già chiara, definita. Qual è il primo ricordo tangibile collegato alle sette note?

Alle elementari: al posto di giocare a calcio, stavo in classe attaccato al giradischi ad ascoltare alcuni vinili.

La prima cassetta che ho comprato con i miei soldi è stata quella degli 883, seguita dai Litfiba. Primo cd gli U2. Ricordi i tuoi primi acquisti?

Tra i primi acquisti Michael Jackson con "Thriller" e gli Europe di "The Final Countdown".

Tutto nasce da un incontro imprevisto con Manuel Agnelli, recita la tua biografia wikipediana. Ci racconti com'è andata? Gli Afterhours erano tra i tuoi ascolti o preferivi altro?

Provavo con un gruppo di adolescenti come me nella loro stessa sala prove a Milano, dove ci lavorava Giorgio Prette, il batterista: da lì c'è stato un primo incontro.
Poi li vidi dal vivo quando cantavano principalmente in inglese e mi piacquero subito. Da cosa nasce cosa, li informai che suonavo il violino e loro guarda caso cercavano proprio un violinista... 

Che equilibri regnano in una band come gli Afterhours? Ognuno aveva  possibilità di dire la sua a livello di composizione? Ci sono mai stati screzi, e se si, su cosa se posso?

Come in tutte le band, sicuramente si passano momenti di armonia e altri di dissapori, è ovvio, ma la musica è il collante che tiene in vita i rapporti.
Musicalmente si è sempre suonato molto insieme, spesso sottoforma di lunghe jam session dove ognuno metteva del suo. Altre volte Manuel aveva le idee più chiare sugli arrangiamenti, quindi si seguiva maggiormente la sua direzione. Comunque non è mai mancata la possibilità di esprimersi liberamente.

Nel 2003 nascono i Lombroso, insieme ad Agostino Nascimbeni. Da dove arrivò la spinta a creare un gruppo vostro? Quali erano le molle personali e musicali che vi hanno accomunato?

Sono sempre stato attratto dalle collaborazioni, e quando ho visto Ago suonare in un locale a Milano, ho subito pensato che sarebbe stato interessante riuscire a fare qualcosa insieme. Avevo parecchie canzoni abbozzate da anni e con lui hanno finalmente preso una forma concreta. Eravamo comunque nella stessa compagnia di amici da anni.

Il primo flash che ricordi, come detto nel cappello introduttivo, è "Insieme a te sto bene", grande rivisitazione. Perchè partire da Lucio Battisti? E' stato un bell'azzardo mettersi in competizione sin da subito con un mostro sacro...

Assolutamente non c'è competizione, ma "Insieme a te sto bene" è stato il primo brano che abbiamo suonato in sala, per cercare di dare un suono alla nostra band. E' stato il pezzo con cui abbiamo trovato il nostro modo di suonare in duo. Il risultato ci piacque molto e ci diede la spinta per andare avanti anche su materiale inedito. 

"Se gli Stones fossero usciti in questi anni ho i miei dubbi che sarebbero diventati quello che sono ora.", hai detto poco tempo fa. Hai mai pensato che i Lombroso, visti i richiami retrò ad una certa musicalità sixties and seventies, siano nati nell'epoca sbagliata?

No, i Lombroso si inseriscono perfettamente in questi anni, anche se spesso veniamo accostati a band del passato. Quella frase era un pò una provocazione, per metter luce sulla cecità di una certa classe dirigente in ambito musicale, più attenta alle vendite che ad altro... 

In quale programma televisivo andresti a spaccare tutto?

Beh, straniera però... "David Letterman Show", suonando dal vivo.

Hai collaborato con artisti molto diversi tra loro (Morgan, Verdena, Cristina Donà, Il Genio, Scisma, TARM). Se potessi scegliere con chi duettare, tra i sogni proibiti chi c'è?

Sarebbe bello poter collaborare con Rick Rubin alla produzione... (ride, ndr).

Qual è la domanda che hai sempre sognato ti facessero? Esce fuori il Marzullo che c'è in me...

Rientra in te allora!!

C'è qualcuno, della scena indipendente e non, che ha attirato la tua attenzione? Su chi punteresti due euro? O sei più attratto da sonorità d'oltreconfine?

Non faccio differenza tra musica indipendente e non, come penso che in realtà stia succedendo. Anzi, se ci pensi, le hit italiane del momento sono scritte da autori provenienti dalla scena considerata indipendente. Comunque per ora, i due euro li punto su di me! 

"Fissazione" e "Il tempo non è sempre magnifico" sono due singoli meravigliosi, e sono stati accompagnati anche da due ottimi cortometraggi. Eppure per radio pochi passaggi. Quanto è difficile fare musica in Italia inq uesto periodo storico? L'avvento della rete - Youtube, Spotify e il donwload selvaggio - ha aiutato o è stata una mazzata per la discografia?

I miei video non passavano molto anche prima della nascita di questi canali web, quindi è cambiato poco...

Dopo "Non mi ricordo più", il primo brano solista, minimale e diverso da tutto quanto fatto finora, è arrivato da pochissimo tempo anche "Tu dove sei". Cosa c'è in cantiere? La storia con "Afterhours" e "Lombroso" è definitivamente archiviata o ci sarà dell'altro?

Con i Lombroso andiamo avanti e stiamo da tempo lavorando a nuovi brani! Aspettatevi dunque nuove songs!


Nessun commento: