20 ottobre 2014

DA ARNOLD LAYNE A LOUDER THAN WORDS





Poche note, poche note ancora e la canzone che ami terminerà. E poi invece le corde di chitarra vibrano ancora, per un assolo splendido e inaspettato, come quello che arriverà il prossimo 10 novembre. Sto parlando del nuovo lavoro dei Pink Floyd "The Endless River", un disco inatteso, visti i decennali dissapori tra i cuori pulsanti della band, David Gilmour e Roger Waters.
Mai mi sarei aspettato nuovo materiale dopo la scomparsa di Rick Wright e forse per questo è ancor più emozionante risentire per radio un loro inedito, il primo singolo "Louder than words". La sto riascoltando adesso, regalandomi la calda voce di David Gilmour, quel retrogusto alla "Confortably Numb" e quel suono avvolgente che ti riporta nei colori del prisma di "Dark Side of the Moon", passare tra i riflessi di un diamante pazzo sino a scavalcare "The Wall", e ritrovarti a Pompei e poi agli Abbey Road, dove tutto cominciò.

              UN NUOVO COLORE DELL'ARCOBALENO di Antonello Vanzelli

Il primo long playing, infatti, i Pink Floyd lo registrarono proprio agli storici studi di Abbey Road. E lì avvenne l'incontro tra chi avrebbe cambiato la storia, anche se fu tutt'altro che memorabile:

"Quando facemmo la prima session ad Abbey Road, nell'altro studio i Beatles stavano registrando Sergeant Pepper's. Più o meno alle cinque e mezza del pomeriggio Ringo, Paul e George vennero nel nostro studio e noi tutti, riconoscendoli, ce ne restammo lì impalati, sopraffatti dall'emozione." Roger Waters - "Pink Floyd Story" - Blues Brothers Edizioni, 2009

Come dar loro torto, i quattro di Liverpool erano già i Fab Four mentre i Pink Floyd venivano dal discreto successo di "Arnold Layne", che aveva raggiunto la 20esima posizione nella chart inglese. Era partito tutto da lì, da quel controverso pezzo scritto da Syd Barrett e che parlava di travestitismo:
"Arnold Layne aveva uno strano hobby. Collezionava vestiti, bucato steso alla luce della luna. Gli stavano bene."


Scatenò le ire dei conservatori e dei benpensanti, ma si trattava di una storia vera, e non sono in molti a conoscerne la genesi:
"Sia mia madre che la madre di Syd, affittavano stanze alle studentesse che frequentavano il vicino college femminile, per cui capitava che ci fossero lunghe file di reggiseni e mutandine stesi sui fili della biancheria lavata, e un tizio che si chiamava Arnold aveva cominciato a rubare qualcuno di quegli indumenti... E' da qui che nacque lo spunto per Arnold Layne." Roger Waters - "Pink Floyd Story" - Blues Brothers Edizioni, 2009

Sono passati quarantasette anni da quel fulmine musicale a ciel sereno, il diamante pazzo Syd non brilla più e Rick Wright è andato a fargli compagnia. Staranno magari ripensando a quella biancheria rubata, che diede il la alla loro meravigliosa storia. Un nuovo assolo di chitarra sta arrivando, un nuovo colore dell'arcobaleno di "Dark Side of the Moon". Non so se le canzoni saranno a quel livello, ma ho tanta voglia di perdermici dentro, ancora una volta, ancora e per sempre.

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