2 marzo 2015

INTRUSI




Il secondo anno di università fu uno dei periodi più spensierati della mia vita. Strinsi amicizia con Concetta (mia compagna di facoltà), col suo ragazzo Giuseppe e con le altre coinquiline. Passavo intere giornate a casa loro, a cazzeggiare alla playstation, a giocare a carte, a ascoltare musica e a ridere di cazzate. Cose semplici, quelle che bastano per stare bene se sei circondato dalle persone giuste. Con Giuseppe c'era grande affinità, stavamo sempre insieme, al punto che Concetta si sentì trascurata, vedendomi come una minaccia, un intruso tra loro. Arrivò persino a pensare che io fossi dell'altra sponda. Niente di tutto questo, mi divertivo molto con lui, ma io in quella casa ci andavo per Noemi, di cui mi ero invaghito come una pera cotta. Come andò a finire? Con profonde litigate con Concetta e con un due di picche preso da Noemi. E un due di picche è per sempre, rimane appeso come un intruso alle pareti dell'orgoglio.

                  SCELTE MUSICALI FUORI CONTESTO di Antonello Vanzelli

E' di questo che parliamo oggi, di episodi a parte, piccoli intrusi musicali a volte riusciti, altre volte meno. Apprezzo Neffa sin dai trascorsi hip hop. Sbroccai per lui con "Aspettando il sole", rimanendoci legato con "Non tradire mai" e le sue collaborazioni con Al Castellana. "La mia signorina" mi lasciò interdetto, troppo deciso il cambio di stile, ma ci pensò "I Molteplici Mondi di Giovanni, il cantante Neffa" a riprendermi per mano con un sorriso: un album meraviglioso, policromo e ricco di sfumature. Neffa non si diede limiti, spaziando dal reggae al soul, dal pop alle atmosfere mariachi, sempre centrando l'obiettivo. Quell'album era un cielo colmo di potenziali singoli, uno più forte dell'altro: penso a "Lady", a "Quando finisce così" e "Disperato". Però, c'è un però... In quel disco una canzone stonava, come un'intrusa appunto. Mi riferisco a "O Tempo e o Vento", in cui Neffa lascia il proscenio a Regina Saraiva. Non la conoscevo, o meglio, non sapevo fosse la voce di svariati successi dance di fine Anni '90. Qui però i sapori sono brasiliani e tutto il pezzo è cantato in portoghese, con Neffa che si occupa solo dei cori. Un pezzo delizioso, ma fuori contesto, un quadro di Van Gogh in una mostra di Picasso. Forse ne mina la compattezza generale, ma poco male, una canzone così me la tengo ben stretta.


L'America non ha confini, solo il mare, e non ci sono Van Gogh, Picasso o Michelangelo a contornare la sua storia di opere d'arte. Ci ha pensato la natura, la letteratura e anche la musica a regalare alla gente i monumenti che desiderava. Ecco, i Lynyrd Skynyrd sono dei monumenti, lo sono ancora nonostante la loro parabola sia stata sfregiata dal destino. E, nonostante le nuove generazioni non li abbiano vissuti, le loro canzoni sono sempre qui, segno che certe cose travalicano la vita e la morte. "Sweet Home Alabama", "Simple Man", "Free Bird"... Gioia in polvere per ogni amante della buona musica. E poi "Tuesday' Gone", con quelle atmosfere country molto rilassanti, quasi bucoliche... Già, ma cosa ci fa in un album metal?
Si, perché i Metallica - a sorpresa - la inserirono in "Garage Inc.", il loro album di cover del 1998. Mettendo da parte il disco 2 (riedizione dell'E.P. di inizio carriera corredato da b-side e testimone del loro periodo illuminato), il disco 1 riprende in mano alcune delle canzoni più amate dai Four Horsemen: da "Turn the Page" (canzone assolutamente incredibile, forse con il video migliore della loro carriera) a "Sabbra Cadabra" dei Black Sabbath, da "Astronomy" dei sempre troppo sottovalutati Blue Oyster Cult a "Whiskey in the Jar". Già, ma perché corredare spruzzi di metal e di punk con un country così rassicurante? Che dire, è solo venuto fuori l'amore di James Hetfield per il country, ma se penso alle loro ballate (a "Mama Said" in particolare) io un filo invisibile che le unisce una per una lo vedo molto chiaramente.
Il disco, manco a dirlo, divise in due i fan, colpa di qualche rivisitazione non certo memorabile e di un atteggiamento in alcuni casi troppo morbido che risentiva ancora delle sessions di "Load" e "ReLoad". Forse, nel complesso, sono stati troppo rispettosi del passato e del genio che avevano tra le mani, ma se la loro "Tuesday's Gone" è servita a far conoscere i Lynyrd Skynyrd a chi mangiava solo pane e metal, allora nessun intruso, il cerchio si è chiuso nel migliore dei modi.


L'album più discutibile del lungo viaggio dei Litfiba è sicuramente "Pirata". In origine doveva essere un live, ma dal vivo la band - per ammissione dello stesso Ghigo - commetteva tante piccole imprecisioni. Così si pensò di risistemare le canzoni in studio, ma la cosa sfuggì di mano e alla fine dei pezzi originali suonati in concerto rimase la batteria e poco altro. Credo sia l'unico album a contenere una nota come quella presente nel libretto del disco: "Tutti i brani sono stati originariamente registrati dal vivo per poi essere liberamente rielaborati in studio con varie sovrapposizioni".  Meglio sorvolare...
Di quel strampalato tentativo figlio di una band fuori equilibrio (Marroccolo e Aiazzi stavano mollando baracca e burattini, qui tutta la storia di quei contrasti), salvo la sempreverde "Cangaceiro" e la nuova versione di "Come un Dio", molto diversa dall'originale e ribattezzata "Dio". In mezzo cover fuori contesto (per annacquare la fama dark della band), su cui spicca - per bruttezza - "Tequila", sicuramente il più irritante pezzo cantato da Piero Pelù. Non so di chi sia stata l'idea di riproporla, non ha nulla a che fare col loro rock e con i loro testi e se volevano trovare una canzone più disimpegnata e scanzonata per i live, non avrebbero potuto scegliere peggio. Forse sono cattivo, ma penso che "Pirata" sia il vero intruso in una carriera culminata di episodi abbaglianti, anche più di "Infinito". E allora meglio riascoltarsi "Colpo di Coda", il live definitivo, quello si Litfiba sino al midollo.

5 commenti:

MikiMoz ha detto...

Diciamo che il Pirata Tour (di cui c'è anche la testimonianza video) è un periodo di transizione, però è indicativo della strada rockeggiante che stava intraprendendo la band :)

Di recente ho preso il dvd del Terremoto Tour **

Moz-

-Alma- ha detto...

Secondo me l'album "Infinito" riesce a scendere all'ultimo posto dei dischi Litfiba per il solo fatto di contenere "Sexy dream" e anche per l'insolita impostazione vocale adottata da Piero (successivamente raccontò di avere stravolto la voce di proposito in quel disco fatto controvoglia che segnò lo scioglimento del gruppo). Semplicemente non erano più loro salvo sprazzi di lucidità, penso a "Prendi in mano i tuoi anni". Ironia della sorte è il disco più venduto della loro storia.

Per quanto riguarda "Tequila" non credo che volessero farne una grande cover, anzi, credo che in quel tour venisse suonata solo per divertimento e per bere Tequila sul palco mentre si presentava il gruppo, come si evince dai video dell'epoca :) Il fatto di inserirla nel disco non lo capisco, quello sì. E neanche di aver ritoccato il disco in studio. E' una cosa che non sopporto, un live è un live. Però canzoni come "Dio", "Lulù e Marlene", "Il vento", "Pioggia di luce" e altre mi fanno dimenticare le cose negative come per magia :)

E per la cronaca penso che il dvd del "Terremoto Tour" sia una gioia per gli occhi, le orecchie e il cornucuore :)

Complimenti per l'articolo :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Rispetto la tua opinione cara Alma, ma non la condivido :-) "Pirata" è un disco fasullo, avrei preferito una sorta di best of con i pezzi live venuti meglio alternati a rarità e qualche inedito. Invece ne è venuto fuori un pastrocchio.
Su "Sexy Dream" concordo assolutamente ma in "Infinito" non è un'intrusa, perchè quel disco voleva essere pop e lo è stato. E soprattutto, è un disco non fasullo, è vero e riflette tutte le acredini che c'erano in quel periodo tra Piero e il duo Ghigo/Pirelli. Acredini che si, si sentono nella voce di Piero, privata della sua anima. Pensa che Mina, quando fecero il duetto "Stay with me" (di poco successivo), dopo le prime prove cosi cosi, gli chiese di essere più animale. Insomma, se n'era accorta anche lei :-)))

-Alma- ha detto...

Non intendevo dire che "Sexy dream" sia un'intrusa nell'album, anzi, ci sta bene visto che tutto aveva preso una piega più morbida, però secondo me quella canzone è il punto più basso della loro carriera e riesce ad affondare tutto l'album solo con la sua presenza. Addirittura ho sentito Piero e Ghigo dire che non considerano quell'album parte della loro discografia. Un po' forte come dichiarazione ma li capisco.

Se "Pirata" fosse stato un best of con pezzi live, inediti e rarità lo avrei preferito anch'io, soprattutto con taaaaante rarità :)

Per quanto riguarda Mina so che gli disse testualmente di essere più "cinghialone" e avrei voluto proprio vedere quello scambio di battute tra loro :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Piero e Ghigo su "Infinito" hanno sempre risposto in modo altalenante, ma a quello che ho letto lo hanno spesso difeso, dicendo che dentro ci sono comunque alcune ottime canzoni ("Vivere il mio tempo" o "Prendi in mano i tuoi anni"). In effetti alcuni spunti erano buoni, resta il rimpianto di sapere cosa ne sarebbe uscito con una band libera da zavorre e da liti inutili...