15 maggio 2015

LA MAFIA E' UNA MONTAGNA DI MERDA




Quel giorno di maggio al mio paese il sole bagnava beffava le nuvole e i Super Santos correvano veloci per le strade, rincorsi da ragazzini spensierati. Sembrava primavera, non lo era. Poco prima delle 18 un'esplosione, e poi sangue, e poi notiziari che più che dar parole le toglievano. Avevo solo tredici anni, ma la Strage di Capaci me la ricordo bene. E' uno di quei momenti in cui dentro scatta qualcosa. Immagini di distruzione, cemento soffiato via come zucchero filato e macchine capovolte, come se fosse arrivata una mano invisibile a giocarci. Si, un gioco manovrato da burattinai privi di scrupoli, che si è portato via uomini che erano da esempio per tutti. Falcone, Borsellino, il Giudice Dalla Chiesa... Non dimenticarli e portare avanti il loro credo è il primo passo per tagliare i fili a quei burattinai bastardi. Oggi - che la Mafia si è fatta più silenziosa e subdola - più che mai.

                               LE CANZONI CONTRO LA MAFIA di Antonello Vanzelli

Io adoro i Queen, ma non ho mai digerito il loro disimpegno. La musica non deve per forza mischiarsi all'impegno sociale, alla politica e a quant'altro, sono d'accordo, ma cantare solo d'amore, di amicizia, di divertimento e cosi via non mi sembra così lodevole. Si può parlare di alienazione e di muri di incomunicabilità come i Pink Floyd, si può puntare l'indice contro le miserie della guerra come i Black Sabbath o i Metallica, si può anche narrare gli scontri intestini della propria terra come gli U2. Oppure si può cercare di mettere i bastoni tra le ruote a chi non fa girare a modo l'Italia, come Piero Pelù.


E' il 2006, il frontman dei Litfiba è in vacanza in Calabria con la compagna Antonella e le sue bambine. Non è mai stato fermo, ha sempre cercato di combattere ciò che non trovava giusto, ma in certi posti anche i muri hanno occhi e qualcuno gli recapitò un messaggio, uno di quelli che non hanno bisogno di aggettivi:
"Caro Piero Pilù,
ti scrivono gli amici degli amici perché abbiamo saputo che stai dispreggiando la nostra società onoraria, e alla nostra barba ti stai arricchendo con i diritti della canzone, alla nostra faccia. Tu sai che non ci siamo mai interessati delle tue cose, perché tu ti interessi delle nostre? Per riparare devi portare il giorno 18 agosto, alle ore dieci di sera, 50.000 euro a pezzi da 500 alla ultima rasola del cimitero di xxxxxx e metterli in una busta nera, chiusa nel loculo delle ossa a sinistra. Ti aspettiamo per i nostri diritti, se no ti manderemo un bacio."
Un bacio, come nella migliore tradizione. Per fortuna che quel messaggio intimidatorio non ebbe seguito. Credo che la 'Ndrangheta sia la peggior forma di criminalità nata da noi, un cancro che ha ormai creato metastasi in ogni ambito della società, arrivando ormai persino in Germania, anche se loro nemmeno se ne sono accorti... Pelù invece se n'era accorto bene e non stava zitto, non lo era mai stato sin dagli albori. "Non è la fame, ma l'ignoranza che uccide!", ma uccide ancor di più la mafia e nel 1986 organizzò a Palermo "La musica contro il silenzio", un concertone che gridava a gran voce la voglia di ribellarsi al fango.


Non si è mai goduto i soldi in modo passivo, anzi è andato a toccare con mano, come quando visitò Nardodipace, un paesino in provincia di Vibo Valentia. Meglio girarci al largo: tutte le case sono in eternit, le macchine sono senza targa e i segnali sono crivellati da proiettili.
Ci ha sempre messo la faccia, come nella sua biografia, in cui fa pubblicità ad "Addiopizzo", un'associazione che combatte le ragnatele mafiose e che continua a crescere (per saperne di più cliccate qui). E ci ha messo la faccia anche quando la feccia di questo paese ha ucciso Francesco Fortugno, un politico della Margherita e vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria. Fu assassinato mentre si trovava al seggio per votare: cinque colpi di pistola da un uomo a volto coperto. E ovviamente al suo posto arrivò un uomo d'onore (per fortuna poi arrestato). Per dar voce a questo schifo e schierarsi dalla parte di chi combatteva, Pelù ha scritto "Fiorirà", meravigliosa ballata contenuta in "In Faccia" del 2006.
"Fioriranno secoli di fango, fioriranno anni di letargo.
Primavera arriverà."
Una canzone delicata, dai sapori mediterranei, che sa di rovi e ulivi centenari mangiati da un male nascosto nell'ombra, che sa di terra incolta in cui veder nascere gerbera e cose belle, pulite. Piero Pelù ci ha messo la faccia, si è preso minacce e paura, ma è li, a gridare sempre più forte...


"Ho scritto una canzone sulla mafia prima che due paladini dell’antimafia fossero trucidati pare con la complicità dello Stato stesso, cosa che fra l’altro ipotizzo nella stessa canzone, il fatto che lo Stato possa essere connivente con la mafia. Cosa è cambiato?" Frankie Hi NRG - Blogger.Centoparole.it

Già, cosa è cambiato? Non ci sono più stragi di mafia perché non serve più, la mafia è dentro lo stato, anzi, lo stato è ormai dentro la mafia. Non si distingue più tra semplice politico ladro e mafioso infiltrato in politica. La differenza è profonda, il risultato identico: un paese tarlato. "Fight da Faida" uscì il 1 febbraio 1991 e scosse il sistema musicale italiano, era qualcosa di nuovo, di fresco, forse derivativo (il modello americano si faceva sentire) ma pulsava vita. E poi bastava ascoltare con attenzione per rendersi conto di quanto colpisse duro quel rapper dagli occhialoni da nerd:
"Eroi senza una terra che combattono una guerra tra la mafia e la camorra Sodoma e Gomorra,
Napoli e Palermo succursali dell'inferno divorate dall'interno in eterno
da un tessuto tumorale di natura criminale."
Non le mandava a dire Frankie, e quello era il suo primo singolo in assoluto, l'antipasto di "Verba Manent", caposaldo del rap italiano. Ipotizzava ingerenze in Parlamento già ai tempi, del resto non ci voleva un genio a capire i doppi giochi di Giulio Andreotti. Con questa canzone anticipò la stagione delle stragi, quelle che si portarono via Salvo Lima, Falcone e Borsellino. Fu molto coraggioso, a quei tempi si scherzava ben poco con certi argomenti, e quella canzone non ha perso nulla della sua forza, è ancora attualissima. In concerto Frankie Hi NRG l'ha rivoluzionata... Ha preso la musica di "Seven Nation Army" e ci ha ricamato sopra le rime di "Fight Da Faida": parole contro la mafia sul "Po Po Po Po", come a dire "Tanto in Italia basta che non vi tolgano le partite la domenica e chi se ne frega della mafia..." E non credo ci sia altro da aggiungere se non ricordare l'esempio di Peppino Impastato, un eroe della nostra terra, la cui vita andrebbe studiata a scuola per non dimenticare mai che "la mafia è una montagna di merda".

6 commenti:

Valium ha detto...

"Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci a le loro facce!
Peppino Impastato

LA MAFIA È MERDA!!
Gridiamolo forte! C'È CHI DICE NO!
Bravo Vanz!
È dal 91 che ascolto "Fight Da Faida" canzone che mettevano fisso in Discoteca e che mi ha fatto innamorare di Frankye, per me l'unico rapper vero in Italia, scoprendo poi "Libri Di Sangue" altra sua canzone in tema. Non conoscevo la storia di Pelù, ma rimedio subito.
Poi ci sono "I Cento Passi" dei Modena City Ramblers proprio dedicata a Impastato.
"Pensa" di Fabrizio Moro, e perché no "Minchia Signor Tenente" del compianto Faletti.
"Povera Patria" di Battiato,e poi mi sembra che qualcosina l'ha fatta anche Jovanotti.
Ad ogni modo, non lasciamo soli chi denuncia, che sia in forma di canzoni o altro, facciamoci sentire! Ari bravo Vanz👍

Nella Crosiglia ha detto...

Veramente da applauso questo tuo post Antonello..
Sai che mastico poco la musica italiana , se non in questi ultimi anni che la mia salute non è delle più brillanti e allora mi adatto all'Italia e al viaggiare meno. Quindi conosco poco Pelù e diciamo che non godeva proprio delle mie simpatie. Ma tu diverse volte me lo hai fatto conoscere in una maniera diversa e poi questa ultima notizia , ha dato il colpo di grazia. Perchè anch'io nella zona ligure in cui vivo so cosa vuol dire 'ndrangheta e tutti i suoi soprusi. E per non essermi immischiata nei loro affari e non avendo nulla della mia villetta di irregolare, mi sono trovata una bella pallottola davanti al cancello diversi anni fa...
Capisco molto, apprezzo ancora di più e mi unisco applaudendo e stimando Piero Pelù!
Bacio e grazie!

-Alma- ha detto...

Sapevo che prima o poi avresti scritto un post del genere perchè ero sicura che conoscessi quello che è successo a Piero in Calabria. Nonostante tutto lui ci torna sempre perchè è una terra che ama profondamente e com'è nel suo stile non abbassa la testa dinanzi a nessuno specialmente se si tratta di bestie del genere (ed è pure un complimento). Questa cosa l'ha raccontata dopo tanti anni nella sua seconda autobiografia, "Identikit di un ribelle" (straconsigliata), uscita lo scorso anno. Manco a dirlo mi sono precipitata ad acquistarla e leggerla immediatamente e se non ricordo male lui rispose pure a quel messaggio. Tra l'altro, ironia della sorte, queste minacce significarono la salvezza del signor Giovanni, padre di Piero, portato in ospedale da quest'ultimo in seguito ad un infarto. Se non avesse dovuto mettere al sicuro la sua famiglia sarebbe rimasto in Calabria ancora un po' e chissà cosa sarebbe successo in casa Pelù a Firenze.

Anche in Sicilia ha avuto problemi di questo genere, non così gravi ma degni di nota. Infatti in un concerto con i Litfiba nel 2010 "festeggiò" sul palco la morte della P2. I politici del posto si sentirono turbati dalla cosa (evidentemente avevano la coda di paglia) e proibirono a Pelù e soci di tornare a suonare in Sicilia per ben 4 anni (infatti sono riusciti a fare un paio di concerti solo pochi mesi fa).

Sul palco del concertone del Primo Maggio dell'anno scorso non le ha mandate a dire alla classe politica attuale (non so per voi ma per me è mafia anche quella) e in particolare a Renzi, schierandosi dalla parte del popolo, del quale si sente profondamente parte. Il risultato è stato che quest'anno è stato fatto fuori dal progetto, nonostante il suo intervento portò picchi di share e luce sul concerto per settimane.

Si è schierato pubblicamente contro l'Expo e quindi sempre contro la mafia, urlandolo a piena voce nel corso degli ultimi concerti, organizzando sit-in di protesta ed esibendo cartelli come si vede nella foto postata.

Riempie la sua pagina facebook di messaggi solidali a persone vittime di minacce mafiose come il giornalista Sandro Ruotolo e il magistrato Nino Di Matteo.

E ancora "La Musica contro il silenzio", e tante tante cose...Ma perchè scrivo tutto questo? Semplicemente per far capire, aldilà della musica, perchè amo quest'uomo. Amo il suo coraggio, lo schierarsi sempre dalla nostra parte, senza paura, sempre a testa alta, sempre pronto a combattere con noi e per noi, da semplice e umile cittadino, ma con una voce un po' più forte della nostra.

A volte la musica può fare qualcosa di più e Piero ce l'ha dimostrato.

MAFIA=MERDA


Vanz, ti ringrazio davvero di cuore per questo articolo :)

Antonello Vanzelli ha detto...

Si Valium, bisogna sempre ricordare l'esempio di Peppino Impastato, che ebbe il coraggio di uscire dalla sua stessa famiglia, che era marcia e mafiosa. Tanto di cappello a chi ci mette la faccia anche in musica.

Grazie Nella, il tuo intervento toglie il fiato, perché certe cose non succedono solo agli altri, anzi.

E io, cara Alma, sapevo che ti sarebbe piaciuto perché so della tua passione per l'artista e per l'uomo Pelù. Lui sono anni, decenni, che prova a gridare a gran voce contro il marcio, contro la mafia/politica, contro il popolo connivente, sin dall'emblematico "Fanculo l'onore e l'omertà!". Ad avercene di artisti così...

Gigi ha detto...

Io trovo che Piero Pelù sia eccezionale. Ha un coraggio che nessun artista in Italia sta avendo. Si sta sgolando per difendere noi e quindi anche se stesso senza stancarsi mai. E' comodo per gli altri farsi i loro concerti e godere dei loro ricchi cachet, fregandosene del fatto che con la loro visibilità potrebbero dare una mano a svegliare un po' di coscienze. Tanto il lavoro sporco possono farlo gli altri, magari i fessi. E invece non capiscono che quelli che lo fanno sono quelli che un giorno avranno la coscienza pulita, oltre che il rispetto e la gratitudine della gente. E io sono grato a Piero Pelù per il suo impegno in tutto questo, oltre che nella musica, da tanti tanti anni ormai. E' un grande!

Antonello Vanzelli ha detto...

Ciao Gigi, grazie del tuo messaggio, sono assolutamente in sintonia con le tue parole. I detrattori continuano a pensare al Pelù televisivo, come se fosse un peccato mortale andare in tv a portare un po' di rock. Basterebbe andare un pelo più in profondità per capire tante cose.